giovedì 3 marzo 2011

Le partite che faranno svoltare la stagione del Napoli. Il calendario.

Ogni qual volta ci sono in palio i tre punti l'esito di una partita è sempre importante, così come fare una striscia di vittorie o di risultati utili consecutivi. Ci sono però delle fasi della stagione in cui il calendario ti presenta quasi dinnanzi ad un bivio. Magari facendoti incontrare le dirette concorrenti per un obbiettivo, in sfide ravvicinate, o presentandoti una serie di partite in cui potenzialmente puoi ottenere i tre punti. E' bene precisare che ovviamente in ogni partita potenzialmente possono arrivare i tre punti, ma è altrettanto ovvio che è differente avere i favori del pronostico in una sfida, rispetto ad affrontare una gara in cui vincere equivale ad aver fatto un'impresa.
Le prossime sei partite decideranno se il Napoli potrà lottare effettivamente per lo scudetto, se dovrà difendere il terzo posto o se addirittura ci sarà da soffrire anche per ambire al quarto posto, per questo sarà un vero e proprio bivio. Semplicisticamente qualcuno potrebbe dire "è chiaro che le prossime sei partite saranno decisive, siamo oramai alla fine, saranno decisive anche le altre cinque"; il punto è che nelle prossime sei partite verranno a Napoli anche la quarta e la quinta della classifica, vincere entrambe le partite potrebbe significare mettere una seria ipoteca per la qualificazione in Champions. Ma vincere solo contro Lazio ed Udinese non può bastare, ed ecco che ci viene incontro il calendario: Napoli-Brescia; Parma-Napoli; Napoli-Cagliari; Napoli-Lazio; Bologna-Napoli; Napoli-Udinese. Scontri diretti a parte, che comunque verranno giocati al S.Paolo, è chiaro che parlare di partite abbordabili in serie A nelle restanti quattro gare, è irragionevole; però sono sicuramente partite in cui il Napoli nell'arco della stagione ha dimostrato di poter vincere. Non c'è partita in cui il Napoli giocherà avendo contro i favori del pronostico ed è per questo che partite come Milan-Napoli, Palermo-Napoli o anche Roma-Napoli non possono rientrare in queste gare dove il calendario ti presenta questa svolta.
Potenzialmente il Napoli potrebbe fare diciotto punti, ma partire con i favori del pronostico non è affatto garanzia di vittoria. Per questo sarà fondamentale che Mazzarri possa preparare questa serie di partite nella maniera migliore, soprattutto da un punto di vista mentale; Mazzarri ed il Napoli non possono permettersi di guardare il calendario o di sognare un filotto; dire che bisogna pensare partita per partita non deve essere scaramanzia, ma necessario per preparare al meglio ogni sfida, preparare ogni partita come se fosse davvero una finale. Da un punto di vista mentale Mazzarri, insieme al suo staff, dovrà dare il meglio di sè per permettere alla squadra di superare la sconfitta di Milano che potrebbe aver lasciato degli strascichi. Anche il livello fisico della squadra in questa fase, sarà fondamentale. In campo inoltre, dovrà scendere non il Napoli visto a Milano o a Verona, ma il vero Napoli.
Mazzarri, come farà di sicuro, non può permettersi di pensare ad una serie di partite, ma dovrà giocare ogni finale chiedendo il massimo da ogni giocatore; noi invece si, e allora giochiamo un po' con i numeri:
Vincere sei partite, quindi fare 18 punti è impossibile (anche se si dovrà giocare per fare 18 punti, anzi 33) però farne 14-15-16 non lo è; in questo caso il Napoli potrebbe rientrare in piena corsa per lo scudetto sperando in risultati non eccezionali delle altre.
Fare nelle prossime sei 11-12 punti potrebbe significare dover quasi abbandonare il sogno scudetto ma stare in piena corsa per il terzo posto.
Farne meno di 11 potrebbe significare guardando anche le ultime cinque partite, dover soffrire per rimanere in zona Champions League.
E' chiaro che i numeri possono essere più o meno indicativi, perché dipenderà molto anche dai risultati delle altre, oltre che all'esito proprio degli scontri diretti. Tuttavia si evidenzia da ciò che è scritto, quanto è fondamentale dimenticare la sconfitta di Milano, ritrovare un buon livello fisico, mentale e soprattutto ritrovare il miglior Napoli. D'altra parte è evidente che le prossime sei partite saranno fondamentali per proseguire l'eccezionale stagione avviata fino a questo momento, e scoprire quale sarà l'obbiettivo per cui lottare fino alla fine.
Il Napoli ha quattro punti in più del girone d'andata, ma saranno proprio le prossime sei partite a decidere se si andrà avanti con questo trend. Infatti all'andata il Napoli chiuse questa serie con 12 punti, ma giocando quattro partite fuori Napoli e due sole al S.Paolo. Chiaramente al ritorno sarà l'inverso quattro gare al S.Paolo e solo due in trasferta, a Parma e a Bologna. Ogni scoglio sarà duro da superare, soprattutto considerando che alcune di queste come Brescia e Parma cercheranno disperatamente punti per la salvezza, più tranquille Cagliari e Bologna. Lazio ed Udinese che lo diciamo a fare: sarà una guerra.

martedì 1 marzo 2011

L'avessimo almeno giocata, potremmo dire che sono stati superiori.

Non c'era bisogno di un buon Milan, non c'era bisogno di portare a Milano Rocchi per perdere questa partita, giocando così c'era bisogno di molto molto meno. Anche giocando contro una squadra di categoria inferiore, anche facendo arbitrare ad un arbitro che non sembri tifi Milan, questa partita si poteva tranquillamente perdere. Il problema è che forse anche lo stesso Milan non aveva bisogno dell'aiuto dell'arbitro di Firenze per portare a casa il risultato, però Rocchi sa bene che sullo 0-0 il risultato è ancora in bilico e può succedere di tutto.
La prestazione del Napoli non amareggia, ma crea quasi frustrazione; come è possibile giocarsela così a Milano in una sfida scudetto? Come è possibile non avere un po' più di personalità in una partita del genere, o almeno nel finale, un minimo d'orgoglio? Quando viene stilato il calendario di serie A, puoi mettere quasi in preventivo che a Milano una sconfitta ci può stare, come si può mettere in preventivo che a S.Siro l'arbitraggio ti verrà contro. Ciò che invece non si può, e non si deve mettere in preventivo è una prestazione del genere, arrendersi al Milan così. Il Napoli non vale meno del Milan. Come organico sì, ma non per quello che si è visto sul campo in questa stagione. Erano loro che avevano tutto da perdere, loro che dovevano vincere a tutti costi, sono loro che devono vincere lo scudetto per non far diventare questa stagione fallimentare. Loro... noi non ci dovevamo neppure essere qui. Allora a maggior ragione bisognava dare tutto e fare tutto ciò che era nelle proprie possibilità, e metterci anche quel minimo di spregiudicatezza. Non ditemi "questo è il Napoli, non possiamo competere col Milan", non lasciamo passare questo messaggio: questo non è il Napoli. Il Milan non ha battuto il Napoli, ma una piccola squadra. Ma il Napoli che abbiamo conosciuto negli ultimi due anni non è una piccola squadra, è già una grande squadra che si appresta a diventare grandissima. Il Napoli che conosciamo sarebbe venuta a giocarsi la partita alla pari, difendendosi quando ce n'era di bisogno, partendo in contropiede ma non solo, fare anche la partita nella meta campo avversaria costringendo il Milan a chiudersi. Il Napoli non ha attuato nemmeno la bistrattata strategia di difesa e contropiede, no, ha deciso solo di difendersi e che gli eventi sopraggiungessero senza creare la benché minima opposizione.
Per un arbitro è più facile favorire una squadra non dando un rigore dubbio, che non favorirla donandogliene a favore. Col Milan però questo pericolo non c'è stato minimamente. L'area del Milan l'avremmo vista solo in possesso di un binocolo, mentre loro in area ci sono entrati; Ibra per commettere fallo su Cannavaro, Flamini per fare un'intervento pericoloso in rovesciata, ma Rocchi non è un arbitro qualunque: Rocchi è un genio!
Ha visto un fallo di mano di Aronica, dopo tutte le cose che erano appena accadute, dove il pallone colpisce il suo braccio (al momento che parte il pallone Aronica è a meno di 30cm) quando lo stesso era già alzato da qualche secondo per difendersi dall'intervento di Flamini, se non è un genio ditemi cos è!?! Per la dinamica e giacché questo rigore glielo vogliamo proprio dare, viene quasi più facile credere che abbia fischiato il gomito alto come intervento pericoloso. D'altronde da un arbitro che appena due anni prima si rende protagonista di un calcio di rigore, per fallo di mano, col braccio che è attaccato al corpo e i giocatori che si trovato 50cm di distanza, è lecito davvero attendersi di tutto; indovinate in quel caso quale squadra aiutò e quale danneggiò? Il dubbio che sia tifoso del Milan credo sia legittimo. Il caro Rocchi si salva dal linciaggio verbale, solo perché il Napoli è riuscito nel difficilissimo compito di fare peggio del direttore di gara. Che l'arbitraggio non deve essere preso come alibi è evidente, il Napoli ha giocato male prima durante e dopo la concessione del rigore. Ma la mia domanda però è questa: perché dobbiamo accettare che puntualmente le due milanesi vengano aiutate a danno del Napoli? Non si può accettare questa condotta da parte dei direttori di gara, e inoltre, fino a prova contraria il risultato al momento della concessione del calcio di rigore era 0 a 0. Prendersela esclusivamente, o comunque quasi esclusivamente coll'arbitraggio giocando in questo modo è ridicolo, ma non è altrettanto ridicolo giudicare da rigore l'intervento di Aronica preceduto da due falli dei rossoneri? La Lazio è venuta a S.Siro col Milan, e si è espressa non meglio di quanto fatto dal Napoli, eppure loro se ne sono tornati a casa con un punto, grazie alla fortuna e grazie ad un arbitraggio corretto (bisogna dire grazie, ad un arbitraggio corretto?), con entrambi i fattori, il Napoli avrebbe potuto prendersi il punticino, senza considerare che la partita sarebbe potuta anche evolversi diversamente. Detto questo, l'arbitraggio fa ancor più rabbia perché il Napoli visto col Milan, non meriterebbe nemmeno di ricevere giustificazioni. Sposo anch'io la tesi per cui anche col Pocho, il Napoli, per come ha giocato di squadra, avrebbe perso quasi sicuramente, insomma la partita non sarebbe potuta essere così diversa grazie ad un solo giocatore. Strano notare però, che la pensavo nella medesima maniera anche dopo la partita col Chievo, Quindi? Quindi Lavezzi non sarà determinante per vincere da solo una partita, ma è determinante per far giocare la squadra nettamente meglio, e non solo in contropiede. Morale della favola, giocando meglio hai più possibilità di renderti pericoloso, e quando questo avviene, hai più possibilità di vincere le partite. Lavezzi non è importante per la squadra, è fondamentale! determinante! La partita col Chievo è stata per molti la partita peggiore del Napoli in questa stagione. Prima che arrivasse però quest'altra partita senza il Pocho, contro il Milan. Non è un caso. Ravvedetevi dal credere che Lavezzi sia solo un buon giocatore e niente più; non fa tanti gol, ma quanti ne fa fare? Quanti assist, quanti dribbling, quante difese scardinate? Il Pocho l'avrei voluto vedere volentieri in campo, così come il resto della squadra. Il Napoli quindi ha difettato di un buon livello fisico, di mentalità, personalità, qualità e coraggio, ma ribadisco il concetto: quello di Milano non è il Napoli, il vero Napoli avrebbe fatto soffrire maledettamente il Milan. Partita da archiviare, o meglio da cancellare per quella che è stata la prestazione. Ciò che deve assolutamente essere sottolineato, è che la sconfitta di Milano però, non intacca minimamente il campionato strepitoso che sta facendo il Napoli. La sconfitta ci può stare, dispiace per come è arrivata ma bisogna ora guardare avanti. Il Napoli non smette di sognare dopo la partita col Milan, la qualificazione in Champions non è un ripiego, ma un sogno, e tutta Napoli deve stringersi ancor di più intorno alla squadra affinché il sogno si realizzi. Sembrerà strano dirlo oggi, ma se il Napoli nelle prossime partite gioca da Napoli, e Milan ed Inter giocano come hanno giocato fino all'altro ieri si può sognare anche qualcos'altro... Rocchi & company permettendo.