sabato 26 febbraio 2011

Napoli-Milan nelle orecchie ancora gli applausi del S.Paolo. Rizzoli ha invertito i numeri delle due squadre!

Partiamo dalla componente tecnica per arrivare poi a quella arbitrale.
Il mondo (del calcio) è bello perché è vario, ognuno la può pensare in maniera differente, ognuno può farsi un'idea diversa su una determinata faccenda. Però quando si espongono certe considerazioni si varca il limite, non possono essere accettate certe disamine. In Italia gli "esperti" di calcio "insegnano" che bisogna guardare al gioco prima ancora del risultato; strano notare però, che dopo nemmeno pochi mesi le stesse persone influenzati dal risultato, fanno un'analisi praticamente sballata rispetto a quella che fu la partita effettivamente giocata. Questo può essere un motivo, o un altro potrebbe semplicemente derivare dall'avere una memoria troppo limitata, la speranza è appunto questa e non che le partite vengano giudicate avendo una specie di paraocchi verso una qualche squadra.
Tutto questo preambolo per parlare di Napoli-Milan, partita d'andata. Non è la prima volta che sento dire, che il Napoli a Milano dovrà dimostrare chissà cosa, per cancellare le prestazioni non positive, contro le milanesi nel girone d'andata, e contro l'Inter in coppa italia. Passi la partita di Milano contro l'Inter persa meritatamente 3-1,  a Napoli però le due milanesi sono passate in maniera del tutto ingiusta. La partita di coppa italia è recente, tutti ricordiamo la bella prestazione dal Napoli e quanto soffrì l'Inter proprio in quella sfida. Un primo tempo equilibrato, e dal secondo tempo in poi, l'Inter la palla l'ha vista molto poco, lo stesso discorso vale anche per quelli che furono i tempi supplementari, senza voler entrare nel merito delle contestabili decisioni arbitrali. Entriamo finalmente a parlare di Napoli-Milan: il titolo credo sia indicativo. Chi ricorda quegli applausi incessanti a fine gara, riservati ai giocatori? Eppure per applaudire nonostante una sconfitta qualche motivo ci sarà. Evidentemente quei tifosi del Napoli, molto più di questi giornalisti, sanno di calcio. Ve lo rammento io il perché il S.Paolo quella notte applaudì i giocatori. Venti minuti del primo tempo praticamente non giocati, Mazzarri parlò di tensione eccessiva dei suoi giocatori, in quei venti minuti il Milan fece il gol dello 0-1. Successivamente la partita cambiò radicalmente, almeno da un punto di vista della prestazione; il Napoli cominciò a giocare come sa, buon possesso palla e quattro palle gol costruite nel primo tempo per portarsi in parità. Le cose non andavano più bene per il Milan, ma d'improvviso trovarono in Rizzoli un valido alleato: seconda ammonizione per Pazienza e mancata seconda ammonizione per Sokratis, ma di questo poi parleremo. In 10 il Napoli continuò a fare il suo gioco, creando ancor più palle gol, cinque considerando anche il gol di Lavezzi. Sentire che il Napoli non ha visto palla col Milan è ridicolo! E' ingiusto se ciò non corrisponde a verità, ma diventa ridicolo quando è praticamente l'inverso: il Napoli in 10 contro 11 quella partita la dominò, costringendo il Milan a giocare solo di rimessa, solo in contropiede. Per chi quella partita la ricorda e la giudica correttamente, sa che il Napoli meritava almeno il pareggio se non la vittoria, coll'uomo in meno si trovò praticamente a mettere alle corde il Milan, nemmeno stesse giocando contro una squadra di categoria inferiore. Ecco perché i 60mila del S.Paolo applaudirono, impossibile non considerare al di la del risultato, l'eccezionale performance degli azzurri.
Come detto Rizzoli ci mise del suo, e quel lunedì il Milan ne aveva un disperato bisogno. Ciò che rese incredibile la prestazione del direttore di gara, non fu il non guardare una trattenuta, piuttosto che un calcio di rigore dubbio, la sua partita fu "straordinaria" nel giudicare due falli, uno di Pazienza e l'altro di Sokratis, in modo disciplinarmente opposto, anche se opposte sarebbero dovute essere le scelte dell'arbitro. Le parole di Sorrentino riguardo alla diversità di regolamento a seconda della maglia che indossi, sono più attuale che mai. Pazienza colpì col braccio nella meta campo avversaria, mani simile a quello di De Rossi in Bologna-Roma, dove per Banti e Braschi non meritava il secondo giallo. Appunto simile, ma non identico. Quello di De Rossi rispetto a quello di Pazienza infatti, è molto più furbo, mentre De Rossi ha stoppato una ripartenza del Bologna, Pazienza colpì col braccio in un'azione appena nata nella meta campo avversaria da parte del Milan. Inoltre il fallo di mano di Pazienza rispetto a quello di De Rossi fu molto meno volontario e molto più istintivo. Fatto sta che l'ammonizione non ci doveva essere e invece ci fu. 51esimo minuto, seconda ammonizione sacro santa per Sokratis, o almeno così sarebbe dovuta essere. Lavezzi si apprestava ad entrare in area di rigore, quando Sokratis non riuscendo a tenere la velocità del Pocho, lo stese. Per tutti secondo giallo meno che per Rizzoli. Per come cambiare il destino di una gara, invertire un 11 contro 10, in un 10 contro 11 chiedere all'arbitro bolognese. Speriamo che non sarà anche protagonista con quella partita, nel decidere la classifica finale.
Quel che è certo, è che l'arbitro di Bologna invertì i numeri di quella partita, e per ora con la sua performance ha invertito anche i numeri della classifica finale.
Questi i numeri invertiti con le ammonizioni date e mancate, e con i risvolti per quella partita e nella classifica attuale:
Napoli in 10, Milan in 11.
Napoli 1, Milan 2
Napoli 52 Milan 55
Con un arbitraggio semplicemente corretto i numeri sarebbero stati questi:
Napoli in 11, Milan in 10.
Napoli 2, Milan 1
Napoli 55 Milan 52
Potere di un arbitro.
L'unica cosa che non mi convince di questi numeri è il risultato; difficile pensare di vincere solo 2-1 (0-1 al 51esimo minuto al momento dei disastri ) considerando come il Napoli giocò quella partita, il risultato sarebbe potuto essere più rotondo. La sostanza dei numeri però, non cambia. Come dire che il Napoli non meritasse di vincere quella partita è assurdo, come dire che il Milan la meritasse di vincere perché l'ha dominata è assolutamente ridicolo.

venerdì 25 febbraio 2011

Orgogliosi di questa squadra. Villareal-Napoli 2-1

Alzi la mano chi non si è esaltato nel vedere i primi quaranta minuti del Napoli. Chi non si è sentito orgoglioso di questa squadra nel vederla dominare nel primo tempo, con ben cinque giocatori titolarissimi fuori, contro il Villareal quarta forza del tanto decantato campionato spagnolo. Il Napoli avrebbe meritato di passare il turno, e quando meriti di passare il turno, i complimenti sono doverosi. Ma esce dalla coppa, e quando meriteresti di passare il turno, i complimenti preferiresti non riceverli, e l'amarezza diventa enorme. Partiamo dal pre-gara: il turn-over, è bene sottolineare il pre-gara e non il post-gara. Sinceramente la scelta di far partire Cavani e Maggio dalla panchina mi trova abbastanza d'accordo; hanno giocato troppe partite ogni tre giorni e farli riposare per 60 minuti può andare bene, considerando che la squadra può esprimersi bene anche senza di loro, e la squadra può dare quel qualcosa in più con loro. Però ecco, il Maggio che si fuma gli avversari in velocità, il Maggio che ha un buonissimo senso del gol e che va sul fondo e crossa, avrebbe fatto comunque comodo alla squadra anche negli ultimi trenta minuti, e avrebbe potuto dare qualcosa in più rispetto ad uno dei due tra Dossena e Zuniga. Una scelta contestabile è quella di far rimanere fuori Pazienza, meno aggressivo del duo Yebda-Gargano ma sicuramente con un'intelligenza tattica superiore e con qualità tra i piedi maggiore. La scelta di mettere sia Cribari che Sosa invece, mi risulta difficile capirla, perché preferire loro due rispetto a Mascara e Cannavaro. Va detto che nel calcio il turn-over, va applaudito o fischiato a seconda dei risultati, è una regola del calcio purtroppo. Ma va altresì detto che nel vedere il quasi perfetto primo tempo del Napoli, è molto difficile muovere qualche critica sul turno-over, a Mazzarri, se si vuole essere onesti intellettualmente. Apprestandoci a chiudere il discorso sul turn-over e aprendo quella della partita diciamo che la squadra è stata eccezionale come approccio alla gara, mettere sotto gli avversari quando dovrebbero essere loro ad attaccarti risultato alla mano, è un segno di grossissima personalità. Nel vedere il primo tempo quindi, il turn-over può essere applaudito per quanto mi riguarda, anche se Sosa e non Mascara mi risulta ancora incomprensibile. Cribari ha giocato bene, e ciò si evidenzia ancor di più, nel vedere il banalissimo errore di Campagnaro sul secondo gol, errore da scuola calcio. Chi è che non viene travolto da un'inondata d'ansia quando il pallone tra i piedi ce l'hanno Gargano e Yebda? I loro troppi errori in fase di impostazione, non possono essere spiegati solo con l'assenza di Pazienza, c'è un limite della squadra, la mancanza di qualità a centrocampo, e questo lo sappiamo da tempo. Ciò che non è andato bene nel primo tempo è solo il risultato, scaturiti sì da qualche errore individuale, ma è difficile digerire di andare sotto con due rimpalli dopo che a fine primo tempo avresti meritato lo 0-2. Se il risultato fosse rimasto di un solo gol di vantaggio, Lavezzi permettendo, la partita l'avresti chiusa nel secondo tempo, considerando che gli spagnoli già nel primo tempo si sbilanciavano facilmente. Capitolo sfiga. La sfortuna va al di la di aver subito un gol su un rimpallo sfortunato, e un altro su una deviazione sfortunata. Come detto infatti la sfiga sta non solo nel come sono arrivati i gol, ma soprattutto nel come le due squadra avrebbero interpretato la gara se non fossero arrivati questi due reti; gli avversari si sarebbero sbilanciati ancor di più e il Napoli, si spera, avrebbe colpito in contropiede. Quanto c'è di sfortuna nei due gol dal mangiati dal Pocho, è difficile saperlo, forse non molto. Lavezzi non è un goleador, davanti al portiere è più facile che sbagli e non che segni ma ieri, assist a parte, era anche in una di quelle serate non eccezionali. C'è molto di sfortuna invece, sui due pali, in particolare su quello di Cavani a portiere battuto. L'arbitro è stato contestato, il fallo su Yebda visto alla moviola ci sta, anche se è impossibile non notare prima di tutto l'errore del centrocampista, sinceramente però, poche volte ho assistito ad un arbitraggio così ottimo da parte di un direttore di gara: l'arbitro di ieri me lo porterei volentieri a Milano. In questi casi si dice, meglio uscire ora e non magari ai quarti o in semi-finale, lo sfizio però di superare il Villareal, giocando meglio di loro, ce l'avremmo fatto passare volentieri; se i non titolarissimi fanno comunque bene, come hanno fatto ieri, avremmo potuto anche continuare a lottare sui due fronti. Fra qualche mese il Napoli, e tifosi, potranno forse avere il rimpianto che cronologicamente non ci sia stata prima la partita col Milan rispetto a quella col Villareal. Provare a fare risultato col Milan, e in caso di esito negativo, giocarsi il tutto per tutto in coppa, proprio come hanno fatto loro sarebbe stato l'ideale. Giuseppe Rossi ha parlato di disastro in caso di eliminazione, per il Napoli invece non era così. Questa differenza tra qualche mese, potrà portare un po' di rimpianto. "ce l'avremmo potuta giocare un po' meglio col Villareal". Ma cronologicamente dopo c'era il Milan, e questa secondo me, rientra perfettamente nel capitolo della sfiga. Però la qualificazione in Champions non è raggiunta, e quindi il Napoli avrà comunque il vantaggio di potersi concentrare esclusivamente sul campionato, per raggiungere questo obbiettivo che detto tra noi è più importante. Un solo obbiettivo c'è da raggiungere adesso quindi: la Champions. I sogni però son due: stare nella competizione europea più prestigiosa l'anno prossimo, e per quanto riguarda quest'anno lottare fino in fondo per quella cosa, di cui il nome risulta essere ancora sconosciuto.

mercoledì 23 febbraio 2011

La settimana clou della stagione! Rinunciare alla coppa? No! (...non ancora...)

Villareal giovedì, Milan lunedì: due finali nel vero senso della parola. Ci si appresta a vivere una settimana di quelle topiche, di quelle da godere appieno qualunque possano essere i risultati. Le partite andranno giocate chiaramente per avere risultati positivi, ma essere qui... solo essere qui è straordinario!
Ci si gioca la qualificazione contro la terza/quarta forza di spagna, contro una grande squadra europea in una partita da dentro o fuori. Una partita dal sapore straordinario. E poi, subito dopo ci aspetta il Milan: una sfida scudetto, e solo la parola mette i brividi. Ma torniamo sulla terra e parliamo di calcio. In questa settimana, i commenti per cui il Napoli dovrebbe snobbare l'europa league e il Villareal pensando al campionato, si sono sprecati. Anche personaggi considerati autorevoli hanno lanciato questi messaggi, ignari del fatto che un risultato positivo giovedì, porterebbe ancor più entusiasmo e serenità all'interno dello spogliatoio e dell'ambiente, in vista del big-match di lunedì. Il Napoli non è assolutamente in condizione di scegliere su cosa puntare in questo momento della stagione; siamo a febbraio, Napoli ai sedicesimi di europa league, e a dodici giornate dalla fine del campionato: scegliere ora è un suicidio. Ammettiamo che il Napoli "scelga" di abbandonare l'europa, questo significherebbe essere obbligati a lottare per lo scudetto fino alla fine. Mi duole dirlo, ma un risultato negativo lunedì sera, renderebbe molto arduo l'obbiettivo scudetto, anche se non lo precluderebbe. Con questa ipotesi il Napoli potrebbe comunque continuare il proprio campionato strepitoso come ha fatto fino ad ora, cercando di mantenersi nei primi tre o quattro posti, ma potrebbe rimpiangere non poco il fatto di essersi preclusa la possibilità di restare in europa; viceversa quindi, anche con un risultato negativo di lunedì ma con il passaggio del turno col Villareal, il Napoli potrebbe proseguire non solo la propria lotta per la zona Champions, ma avere ancora la possibilità di continuare a fare esperienza in europa, e perché no, ad ambire alla coppa. So bene che per gli scaramantici, tutti questi discorsi sono da censura, il problema però, è che la partita col Villareal viene prima di quella col Milan, e considerare che il Napoli possa prendere la scelta di abbandonare l'europa mi sembra folle oltre che prematuro. Chi sostiene che il Napoli possa far bene a tralasciare la partita di europa league, o comunque a fare un ampio turn-over, teorizza che la partita col Villareal inciderebbe nelle gambe o nella mente dei giocatori, in vista della partita di campionato. In realtà questa ipotesi, a mio avviso, è da considerarla solo un'ipotesi. Mentalmente può incidere, ma chiaramente solo in senso positivo. Mentre l'aspetto fisico, in una finale come quella di lunedì, può incidere solo in maniera parziale e limitata, quindi questo aspetto, non credo si rivelerà decisivo ai fini del risultato. Il rovescio della medaglia è che, in caso di risultato negativo in europa league, la partita potrà incidere sia mentalmente, dando alla squadra anche un peso di dover vincere a tutti costi a S.Siro, e la fatica potrà farsi sentire anche un po' di più. Ma prendere una decisione in favore del campionato o dell'europa league non è completamente folle se ragioniamo in prospettiva futura. (Gli scaramantici sono pregati di non leggere le prossime righe). Immaginiamo, di trovarci al primo giorno di marzo, di aver espugnato S.Siro e di aver fatto fuori il Villareal, per ora purtroppo lo si può solo immaginare; ecco, trovarci a pari punti con il Milan e quindi in una vera e propria sfida per il titolo, in piena lotta per vincere il campionato. Considerando che davanti alla parola league non c'è scritto Champions ma Europa, considerando che l'organico non ha probabilmente la possibilità di competere per tutti e due i fronti nel modo migliore, e considerando che ci si troverebbe solo agli ottavi di coppa, "rinunciare" alla competizione europea in prospettiva di lottare fino in fondo per il tricolore non sembra così assurdo, anzi. Le virgolette tra la parola rinunciare credo siano chiare: giocarsi la partita di coppa al massimo, facendo però un ampio turn-over privilegiando il campionato. Tutto questo parlare in questo momento, comunque, è molto, molto lontano da noi. Però invece, ciò che è molto, molto vicino a noi è la partita col Villareal, e in vista di questa partita il Napoli deve porsi un unico obiettivo: passare il turno. Passare il turno per andare a Milano se è possibile, ancor più carichi, con più autostima e con ancor più consapevolezza di quella che è la propria forza. Mazzarri in questo caso direbbe: "pensiamo partita per partita".

martedì 22 febbraio 2011

La pressione che Napoli può esercitare sui media.

Domenica sera controcampo, ha dedicato buona parte della trasmissione sulla vicenda dello sputo di Lavezzi, sostenendo ancora una volta la tesi per la quale il Pocho non doveva essere squalificato. Controcampo come è giusto che sia, ha tenuto soprattutto a difendere la propria trasmissione e la propria credibilità. Inoltre hanno chiarito che non esistono immagini mediaset o immagini sky, ma le immagini televisive per chi trasmette le partite, sono in comune per tutti.
A mio avviso una difesa inappuntabile. Tuttavia il fatto di menzionare a più riprese che i moviolisti dessero ragione a Napoli, è stato di cattivo gusto. Il perché è molto semplice. La redazione di controcampo voleva difendere se stessa nei confronti dei tifosi napoletani, considerando un aspetto strettamente commerciale; ma ciò è assolutamente legittimo. Infatti Alberto Brandi, il conduttore di controcampo, ha ammesso senza problemi che la vicenda aveva creato scompensi da un punto di vista commerciale nel territorio napoletano. Ora difendere se stessi constatando che non esistono immagini mediaset, che controcampo non aveva fornito nessuna immagine, e che in più, addirittura i suoi moviolisti non ritenevano Lavezzi squalificabile va bene. Ciò che invece ha stonato e risulta essere di cattivo gusto, è stata l'insistenza con cui controcampo ha fatto leva sulle opinioni di Cesari e Paparesta ascoltate la settimana precedente, che tenevano a sottolineare che Lavezzi non doveva essere punito. Le opinioni degli ex arbitri erano sì importanti ed interessanti, però la settimana scorsa, quando il pensiero dei moviolisti,  poteva essere ancora utile a far riflettere e a far scagionare Lavezzi. Nel momento in cui controcampo fa riascoltare l'opinione dei moviolisti invece, il loro intervento è utile solo a scagionare se stessi, schierarsi a favore della causa napoletana, così che Napoli si schieri dalla loro parte. Far leva ancora una volta sulle opinioni degli ex-arbitri Cesari e Paparesta, in un momento non opportuno, è sembrato un tentativo di arruffianarsi e accattivarsi quella parte di spettatori che nella settimana appena passata, era scontenta di controcampo.
Va bene prendersela quando qualche opinionista parla in maniera offensiva del Napoli o di Napoli, ma credo che a nessuno faccia piacere nemmeno il sentir parlare per arruffianarsi una città. Del Napoli ognuno dica ciò che pensa in positivo o in negativo, non abbiamo bisogno di ascoltare finti apprezzamenti o slogan giornalistici, l'importanza è usare rispetto per chi accende la televisione e fa guadagnare soldini in pubblicità.
Ciò che è interessante notare, anche nella vicenda di controcampo o di altre emittenti televisive è il rispetto che Napoli si può guadagnare in queste trasmissioni sportive. Nello scorso post analizzavamo il potere che può avere il tifoso allo stadio, anche semplicemente fischiando o applaudendo il proprio giocatore. Ecco il caso vuole, che in questi giorni proprio Napoli, evidenzia il potere che può avere un tifoso nel guardare una determinata trasmissione sportiva o nell'avere un abbonamento piuttosto che un altro per una determinata pay tv. Dalla storia di controcampo si possono trarre le conclusioni: quaranta minuti di trasmissione sul nulla, solamente per la paura di mediaset di perdere nuovi abbonamenti dal fronte Napoli; a sportitalia qualche settimana fa, mezz'ora di trasmissione chiedendo scusa per l'infelice uscita dell'allenatore Silvio Baldini. Il potere che hanno nel calcio, nelle televisioni e in tutto il resto, Inter e Milan, è inarrivabile. Però pensare, che nel proprio piccolo, un tifoso possa esercitare comunque un potere sulle televisioni, può essere considerata un'arma importante. Un'arma che deve essere saputa usare, non per fare del vittimismo non appena si ascolta un qualcosa o una qualche opinione non gradita, ma esercitando il proprio potere in situazioni come quella della moviola ad esempio, dove le due milanesi ne escono spesso aiutate e "pulite", e dove i tifosi del Napoli non possono essere trattati in modo peggiore rispetto a quelli di Milan o Inter.
Finalmente domenica su rete quattro si è sentito dire in modo evidente, che Milan e Inter erano state aiutate in maniera netta. Dai canali di sportitalia si è sentito dire senza mezzi termini, che tra gli aiuti reciproci ricevuti dalle due milanesi ne esce gravemente danneggiato il Napoli. Come allo stadio, anche davanti alla tv, tocca ai tifosi dare il proprio contributo.
Inter e Milan continuano a ricevere favori è vero, e mentre questo accade a Napoli ci si chiede ancora sulla base di cosa è stato squalificato Lavezzi. Però che tutto questo non passi sotto silenzio è già un primo passo.

venerdì 18 febbraio 2011

Buona prova del Napoli col Villareal. Gargano: quando i fischi vanno oltre...

Sono le partite come quella di ieri dove è più facile rendersi conto a quale categoria si appartiene: se tra gli ottimisti o i pessimisti, tra coloro che vedono il bicchiere mezzo pieno o tra quelli che lo vedono mezzo vuoto. Il motivo per cui accade questo è il risultato. Lo 0-0 è tra i risultati più incerti che ne possono venire fuori nella partita d'andata, è per questo che un eccessivo ottimismo o pessimismo è da considerarsi esagerato rispetto a quelle che sono le effettive possibilità di passaggio del turno, nella partita di ritorno.
Il discorso diventa però diverso, se questa (s)fiducia è motivata non dal risultato ma da quello che si è visto in campo. Il Napoli ha giocato la partita che doveva giocare. Ha messo in pratica le parole di Mazzarri alla perfezione, lasciando intravedere una maturità, volendo, anche inaspettata. Per lunghi tratti ha fatto la partita, rischiando poco in difesa, ma nonostante questo, creando almeno quattro palle gol nitide per passare in vantaggio. Non è stato un Napoli arrembante, ma non doveva esserlo. Ha bilanciato nell'arco della partita quando attaccare, quando difendere e quando gestire la gara; andando perlopiù in terza marcia, qualche volta in seconda, altre volte in quarta. Si poteva chiedere di tenere la quarta marcia un po' di più, probabilmente in modo giusto, ma questo è anche lo svantaggio di giocare la prima dentro casa, non sai fino a che punto puoi tenere il piede sull'accelerazione. Il Napoli ha giocato la partita d'andata consapevole che la qualificazione ce la si giocava in 180 minuti, questo non vuol dire che ha rinunciato ad offendere, ma ha attaccato con equilibro. Ha creato i presupposti per portarsi in vantaggio senza subire però i contropiedi avversari, conscio che è di fondamentale importanza in questo tipo di sfide non subire gol in casa. Il Villareal ha pensato soprattutto a non prenderle, si è dovuto preoccupare di difendere il risultato, molto più di quanto non ha fatto il Napoli.
Tornando al risultato, come detto è molto incerto. Nel ritorno il Villareal avrà il bonus di giocare in casa, mentre il Napoli il bonus dei gol in trasferta, avere due risultati su tre però, non è di certo uno svantaggio.
Capitolo Gargano. Non sono tra quelli che pensano che un tifoso non può mai fischiare, deve solo sostenere. Chi lo fa ha tutto il mio apprezzamento sia chiaro, però è possibile anche che in certi casi un tifoso può mostrare il proprio disappunto. I tifosi hanno un gran potere, non solo di trascinare la squadra con il proprio entusiasmo, ma anche di poter prendere posizione, di dire la loro anche su degli argomenti specifici. Con gli striscioni ad esempio, la protesta sui maxi-schermo è geniale. O anche con i fischi. Si può fischiare perché si ha la sensazione che un giocatore non si impegni o che non dia il massimo, o perché può non piacere l'atteggiamento che ha. Si può fischiare per lanciare dei messaggi. Un messaggio all'allenatore dove si vuol far capire che al 28esimo passaggio sbagliato di fila forse sarebbe il caso di sostituire quel giocatore fischiato; o al giocatore stesso che dopo aver tirato 1200 punizioni senza risultati positivi potrebbe lasciare spazio ad un giocatore (Mascara) che ha fatto un po' meglio in carriera. Ma alla fine di questa lunga premessa ritengo, che fischiare un giocatore che esce dal campo, soprattutto dopo che ha giocato una partita più che sufficiente e ha dato tutto in campo, sia davvero un brutto spettacolo. Fischiarlo dopo un passaggio sbagliato anche se dopo il primo o il secondo della partita, sia di una tristezza allucinante. E' controproducente per il giocatore che sarà portato ad innervosirsi, e a sbagliare sempre di più. Rientrando nell'ottica dei messaggi lanciati dai tifosi, aiutatemi a trovare una chiave di lettura: "ora siamo Febbraio mancano tanti mesi a Giugno, la squadra va bene, ma nonostante questo ci mettiamo contro di te (malgrado sei tra i titolari, ieri il capitano) e fino quantomeno alla conclusione della stagione, ci dobbiamo sopportare!". Senza dimenticare che oltre ad essere controproducenti per il giocatore possono essere negativi anche per la squadra, qui si varca il confine. Prendo anch'io posizione: va bene fischiare prima del calcio di punizione, va bene anche quando si sbagliano ripetutamente tanti passaggi, ma senza motivo no! Solo per il gusto di mettersi contro il giocatore.
Fischi a chi ha fischiato quando è uscito, applausi a chi ha applaudito.  

mercoledì 16 febbraio 2011

Il punto sulla 25ma. giornata. Roma-Napoli 0-2

Quella di sabato 12 Febbraio, è stata una vera e propria impresa da parte del Napoli! Si è vinto a Roma dove non vi era riuscito nessuna squadra in questa stagione; all'olimpico la Roma aveva costruito un vero e proprio forzino. Il risultato è straordinario, la vittoria è importantissima, ma ciò che ha reso questa partita ancor più eccezionale, è stata il modo come il Napoli se l'ha giocata: ha annichilito la Roma, ha dominato la partita.
Quando c'era da difendersi, il Napoli l'ha fatto con ordine, non lasciando spazi agli avversari e rischiando pochissimo. La difesa è stata attentissima, e i centrali di centrocampo hanno fatto filtro in modo ottimale, addirittura quando c'era da impostare, anche questi giocatori con compiti difensivi, sono stati impeccabili. Cannavaro ha allargato sulle fasce con cambi di gioco continui, Pazienza ha confermato ancora una volta le sue qualità anche con la palla tra i piedi. Sulle fasce, come sta accadendo quasi sempre, il Napoli è implacabile, in particolare Maggio, sta attraversando un periodo di forma d'oro. E lì davanti cosa dire... non c'è solo il talento che è evidente, ma ognuno sa perfettamente cosa fare in ogni situazione. La squadra oramai gioca a memoria, ed ha un'identità di squadra più forte a mio avviso, di tutta la serie A. Ci si preoccupava del livello fisico della squadra dopo le partite di Chievo e col Cesena, ma i cali ci sono e ci saranno forse anche in futuro; il piacere è sapere che la squadra è in salute, e poi in queste partite così importanti è evidente che si dà più di quello che si ha.
Impossibile non notare la superiorità del Napoli, e sotto questo aspetto vanno fatti i complimenti a Ranieri e Perrotta, di aver ammesso di meritare la sconfitta contro questo grande Napoli. Chi non possiede di questo fair-play, si lamenta per l'arbitraggio ed il motivo è ancora sconosciuto. Rosi-Lavezzi è un capitolo a parte, nessuno ha visto; e per quanto riguarda il pocho, nemmeno le immagini tv hanno catturato lo sputo. Di sbagliato c'è una mancata ammonizione a Dossena, che però sarebbe stata la prima, ed una mancata ammonizione a Rosi, che però sarebbe stata la seconda. Il rigore c'era ed il gol anche, ah dimenticavo un mancato cartellino rosso per De Rossi.
Ciò che rende straordinaria la vittoria come detto, è la prestazione della squadra e l'importanza del risultato. L'importanza di vincere all'olimpico con la Roma dove nessuno in questa stagione era riuscito. L'importanza di trovarsi +8 sulla Juve e +10 sulla Roma (+7 se la Roma vince a Bologna), le principali rivali per la Champions League oltre a Lazio, Palermo ed Udinese. L'importanza di capire di essere davvero forti, questa vittoria anche per come è arrivata, dà ancor maggior consapevolezza di quelle che sono le proprie qualità. Infine l'importanza di non guardare più lo scudetto come utopia, non è impossibile, può accadere! Sulla carta ci sono forse tre o quattro squadre più forti del Napoli per non parlare di quelle che possono essere forti quanto il Napoli; ma sul campo è un'altra cosa: attualmente in campo la squadra più forte è il Napoli.

martedì 15 febbraio 2011

Con un buon avvocato, Lavezzi domenica gioca dal primo minuto.

Mettiamola così: Lavezzi al 99% ha sputato addosso a Rosi. La pensano così i due romanisti Cassetti e Juan che hanno protestato vibratamente contro il guardalinee, lo hanno fatto capire Mazzarri, De Laurentiis e Gargano nel post-partita, dopo aver parlato, si presume con il Pocho. Ed infine Rosi, che probabilmente lo sputo se lo è sentito addosso, sempre se è arrivato a bersaglio.
Di conseguenza per quello che abbiamo visto e sentito, questo è un po' il pensiero di tutti. Il problema è che, con la prova televisiva le chiacchiere stanno a zero, inutili sono le parole dei protagonisti nel dopo-partita (anche se andrebbe analizzato come il Napoli ha gestito la vicenda, proprio a fine gara) e inutili le supposizioni su quello che sembra sia stata la gestualità. Nella prova televisiva conta solo quello che si riesce a vedere attraverso le telecamere; altrimenti, che prova televisiva è!
Abbiamo detto che Lavezzi probabilmente ha risposto a Rosi, attuando uno dei più classici "occhio per occhio, dente per dente". Ma come già detto, come prima cosa non vogliamo analizzare nemmeno la questione dal punto di vista etico; questo è un problema di casa nostra, della società, dell'allenatore e del giocatore; per multe o punizioni deve essere il Napoli che deve riservarsi la facoltà di scegliere. Qui dobbiamo valutare la questione, secondo l'unico vero mezzo a disposizione del giudice Tosel: le immagini televisive. Esclusivamente su questo si basa la prova tv.
Il Napoli ha il diritto ed il dovere appunto per questo motivo, di ritenere la sentenza del giudice sportivo, vergognosa. Lo sputo di Rosi c'è e si vede, mentre quello di Lavezzi non possiamo essere certi che ci sia, e possiamo con assoluta certezza dire che con le immagini a nostra disposizione (sono quelle che ha avuto a disposizione Tosel), lo sputo di Lavezzi non si vede! E' bene chiarire questo, prima di esporre qualsiasi altra considerazione. Il giudice ha condannato Rosi per lo sputo che si vede in modo evidente, ed ha punito anche Lavezzi per uno sputo che però, è solo presunto, e non si vede affatto. Ammettiamo che Lavezzi sia stato fortunato, quello del romanista Rosi si vede, mentre il suo invece no: ma che prova televisiva è se non sono più le immagini a parlare ma quella che è un'interpretazione personale di ciò che è potuto succedere. Vi invito ad immaginare una scena che rende forse più chiara la vicenda. Immaginiamo che Rosi e Lavezzi al posto di sputi si sarebbero scambiati pugni in faccia. Rosi dà un pugno in faccia a Lavezzi, ripreso da tutte le telecamere lì presenti, mentre Lavezzi prima di rispondergli con la stessa moneta, aspetta che si entri negli spogliatoi per l'intervallo. Gli unici testimoni sono, diciamo due giocatori a caso, Cassetti e Juan. Dalle telecamere si vedrebbe chiaramente il pugno di Rosi, ma di Lavezzi si coglierebbe magari, solo il suo avvicinarsi in modo poco carino all'avversario dentro lo spogliatoio. Cosa sarebbe accaduto? Seguendo la scia di quest'ultima reale sentenza, Rosi sarebbe stato squalificato con la prova televisiva per il pugno sferrato a Lavezzi, mentre il Pocho, anche senza prova televisiva, avrebbe ricevuto la medesima squalifica, solamente perché si presume abbia colpito anche lui l'avversario. Qui non parliamo di quello che è stato fatto, qui parliamo di quello che è stato visto. Una sentenza a sensazione; forse giustificata così: per me l'ha fatto. Vergogna! Basiamoci su quello che si vede signor giudice.
Lavezzi potrebbe averlo sputato, come potrebbe avergli detto qualche parola, come potrebbe averlo minacciato, come potrebbe aver fatto solo finta si sputarlo per intimorirlo, come potrebbe avergli fatto una pernacchia. Insomma, potrebbe aver fatto qualsiasi cosa; ma, mio caro Gianpaolo Tosel, dimmi: che certezze hai su quelli che sono i fatti realmente accaduti?
Noi siamo pronti a farti vedere la traiettoria dello sputo di Rosi su Lavezzi; se non la vedi ci mettiamo attorno anche un cerchietto se desideri, ma tu, sapresti fare altrettanto con lo sputo di Lavezzi verso Rosi? Questa è la domanda. Ma la risposta qual è?
Detto che le chiacchiere stanno a zero quando si parla di prova televisiva, il Napoli ha gestito nella maniera peggiore possibile il post-partita. Non è che si dovesse fare o costruire chissà cosa, ma ci si poteva perlomeno mettere a tavolino per scegliere "una strategia". Tutti quelli che sarebbero venuti davanti alle telecamere avrebbero dovuto usare una stessa linea. A precisa domanda, magari rispondere che dal campo non si era visto niente di inconsueto, che col ragazzo non si aveva avuto ancora un dialogo, e giudicare al momento, le "chiare" immagini televisive che sarebbero state proposte.
Per quanto riguarda il discorso etico se Lavezzi ammette di aver commesso questo preciso gesto in risposta a Rosi, non mi sentirei nemmeno di essere così duro con lui. Non dimentichiamoci che è appunto una reazione ad un gesto, quello sì ignobile, di Rosi. Non è ignobile il gesto di Rosi perché si chiama Rosi, e quasi giustificabile Lavezzi perché è il pocho, ma ciò che rende ignobile questo gesto è l'averlo commesso per primo, mentre l'altro non aveva modo per difendersi. Perché ditemi, a parte ignorarlo, cosa avrebbe potuto fare Lavezzi per difendersi? Proprio sul discorso della reazione, è impensabile credere che Lavezzi, ammettendo che per magia lo sputo si vedesse nitidamente, otterrebbe la stessa punizione che ha ricevuto Rosi, sarebbe ancor più squallida la decisione della giustizia sportiva, che giustizia non fa.
Ma c'è il ricorso, e la giustizia sportiva può fare un passo verso la credibilità; il giudice Tosel ha toppato clamorosamente, creando un precedente di prova televisiva che non si basa su immagini televisive. E l'avvocato del Napoli ha tutto per ribaltare la sentenza, a partire dalle motivazioni del giudice che mostra grandi crepe. Nel ricorso verranno valutate nuovamente le immagini televisive, e fine a prova contrario lo sputo di Lavezzi, come detto più volte, non c'è.
Nessuno ha il diritto di scegliere nel Napoli chi gioca e chi no, solo Mazzarri può farlo!

lunedì 7 febbraio 2011

Il punto sulla 24ma giornata. Napoli-Cesena 2-0

Il punto su quella che è stata la giornata appena conclusa, deve iniziare necessariamente da quella che è stata l'importanza  della sfida col Cesena e della vittoria raggiunta. Una di quelle vittorie più importanti di quanto si possa pensare. Per questo genere di partite si usa spesso dire, che si ha tutto da perdere e ben poco da guadagnare. In realtà il Napoli aveva sì molto da perdere, ma quando arriva la vittoria, si guadagna per prima cosa ciò che non si è perso: su tutto i tre punti, che in un campionato così equilibrato, possono fare alla fine la differenza in un senso o in un altro. E poi serenità, che sarebbe probabilmente venuta un po' meno, se il risultato non fosse stato positivo. C'è inoltre da dire che questo genere di partite, una grande contro una piccola, risulta delle volte essere più complicata nei 90 minuti, di quanto ci si aspettasse inizialmente.
Nell'analizzare la partita però, dobbiamo cominciare da dove abbiamo concluso mercoledì: ci siamo chiesti quale potesse essere il motivo preponderante della sconfitta di Verona. Ne è venuto fuori che al di là di alcuni propri demeriti, il Napoli aveva come prima cosa, mostrato un ben evidente calo fisico, che non gli aveva permesso di giocare ai suoi ritmi proverbiali. Ci siamo ovviamente augurati che fosse stato un calo solo per quella partita e le batterie che sono sembrate un po' scariche, si fossero caricate nei giorni successivi. Ebbene quello che si è evidenziato col Chievo nel turno infrasettimanale si è confermato pienamente anche ieri, al di là di quello che è stato il risultato. Il Napoli dopo il gol, realizzato dopo non appena tredici minuti, è andato gradualmente calando fino alla fine della gara mostrando anche poca brillantezza nel gestire diversi palloni. Il secondo gol poi è arrivato nel finale grazie anche, agli spazi maggiori lasciati dal Cesena nel tentativo di pareggiare la partita, e della verve dei nuovi entrati: Mascara e Sosa. C'è da dire però, che da mercoledì a domenica sono passati meno di quattro giorni, e proprio in questa settimana si sono giocate tre partite, cosa che avveniva regolarmente da più di una settimana. Avere un calo quindi, è fisiologico, l'importante è saperne uscire bene: con i risultati, e anche con un po' di turnover, eseguito ieri bene da Mazzarri in particolare in difesa e leggermente a centrocampo. La speranza è che per la partita di sabato con la Roma, si possa stare davvero quasi al top sotto l'aspetto fisico, per giocare a ritmi più alti e con più brillantezza. Al di là dell'aspetto fisico, voglio considerare anche un altro aspetto altrettanto importante, che è quello mentale. La partita di ieri per certi versi ha ricordato quella di un paio di domeniche fa a Bari. L'analogia delle due gare è che si è giocata la propria partita, secondo i propri standard fino alla rete dell'1-0, dopodiché non ci si è espressi nel modo migliore, secondo quelle che sono le proprie qualità, e non si è avuto quel mordente necessario per chiudere la gara. Se è chiaro che nel giocare contro grandi squadre bisogna esprimersi al meglio nell'arco di tutta la gara, ciò che non deve assolutamente accadere giocando contro le piccole, è pensare che prima o poi il gol lo si fa, ed avere quella presunzione che non ci sia bisogno di giocare da Napoli una volta in vantaggio. Presunzione che si paga se il tiro di Rudolf, o quel colpo di testa di Bogdani, va dentro proprio negli ultimi minuti, è inutile successivamente lamentarsi, magari dicendo che la partita la si meritava di vincere, o che la palla era entrata sul colpo di testa di Maggio. Se da un lato, gestire la gara senza dare agli avversari molte occasioni per avvicinarsi alla propria porta può essere considerato un segno di maturità, attuare un possesso palla sterile, con alcuni errori di precisione e non cercare prima del 90esimo il gol della tranquillità, può essere sicuramente visto come un segno che anche nella gestione delle partite e da un punto di vista mentale si può crescere. La partita di ieri la si è vinta con pieno merito, ma per una squadra che è nella posizione del Napoli, è giusto essere perfezionisti per migliorare gli aspetti non proprio positivi.
Abbiamo prima parlato del turn-over che nell'arco di una stagione, realizzato nella maniera corretta, può essere un'arma importante per gestire al meglio le forze; fino a questo momento va dato atto a Mazzarri che quando lo ha eseguito i risultati sono sempre stati positivi. Devo dire che non mi ha entusiasmato nel pre-gara la scelta di lasciar fuori sia Cannavaro che Campagnaro contemporaneamente, ma la difesa ieri ha fatto molto bene, esclusa un'ingenuità di Santacroce negli ultimi minuti che ha lasciato staccare Bogdani quasi indisturbato. Cribari è stato sorprendente nel giocare così bene dopo tante prestazioni che hanno deluso non poco. Inoltre sono con Mazzarri nella scelta di voler inserire Ruiz un passo per volta perché quello del difensore è un ruolo delicato, ed in particolare nella difesa a tre, bisogna prima assimilare correttamente i meccanismi. In Gargano da un bel po' di tempo, è in corso un'involuzione mica da ridere, mentre Yebda è ancora in crescita. Cavani che fa diventare oro tutto quel che tocca e Maggio che probabilmente è stato il migliore in campo. Non il miglior Lavezzi ieri, l'impressione è che fosse anche poco voglioso; se è stata una scelta di Mazzarri quella di tenerlo perennemente alto a sinistra, e non come sua consuetudine libero di svariare sul fronte offensivo, va rivista. Ultima considerazione su Sosa, che più di una considerazione è una domanda: nonostante l'acquisto di Mascara, non può tornare anche lui utile per la squadra? O per quello che si è visto fino ad ora non è da Napoli?

giovedì 3 febbraio 2011

Il punto sulla 23ma giornata. Chievo-Napoli 2-0

La parola migliore per raffigurare il dopo Chievo-Napoli è, rammarico. Tanto rammarico dopo questa sconfitta per l'occasione persa, con Milan e Lazio che pareggiano, Juve che perde, Roma pareggia, si aveva la possibilità non solo di portarsi a due punti dalla prima, ma soprattutto di stare +5 sulla Lazio, +7 sulla Roma e +8 sull'Inter (Roma con una partita in meno, Inter con due partite in meno), a pensare tutto ciò non aver voglia di mangiarsi le mani è veramente difficile. Ma ancora, tanto rammarico perché il Chievo in due partite ci ha levato non 2 non 3 ma addirittura 6 punti; buona squadra, organizzata, piena di grinta e buona volontà ma 6 punti non si possono lasciar andare via così. Infine l'ultimo grandissimo rammarico è che una partita si può anche perdere ma non senza giocarla, il Napoli ieri in campo sembra non ci sia sceso proprio. E' corretto dire che la partite, in particolare in serie A, non possono essere tutte vinte, ma vanno giocate, giocate per vincerle, o in certi casi, almeno per pareggiarle.
Proviamo ad essere costruttivi però, cos è che non ha funzionato ieri sera?
Squadra scarica dopo le ultime vittorie e in particolare dopo il 4-0 con la Samp? Si sentiva troppo la pressione di arrivare lì su? Squadra stanca dopo tante partite ogni tre giorni? Si è sottovalutato l'avversario? Mancava il Pocho e il nuovo arrivo Mascara, e quindi non c'era un sostituto all'altezza? Una giornata storta?
Il mio invito a chi legge è di rispondere a tutte queste domande anche attraverso i commenti, o se si preferisce a se stessi. La mia analisi è questa: che la squadra fosse scarica dopo il 4-0 mi risulta difficile crederlo, le motivazioni proprio ieri non potevano mancare: il campionato è strepitoso, e renderlo ancor più strepitoso con delle vittorie in successione, dovrebbe portare motivazioni infinite a tutti, aggiungiamoci anche che il giorno prima la capolista ha pareggiato, ed è così che la spiegazione della squadra scarica mi si smonta. C'è però da non trascurare un piccolo precedente: Napoli-Juve 3-0, altra vittoria larga e con tanti complimenti ricevuti, la partita successiva Napoli-Fiorentina, non è stata proprio la stessa cosa. Un po' di pressione? Be' ora il Napoli non è più una squadra di metà classifica, tutti la seguono, ha gli occhi addosso di tutta Italia. Per rispondere a questa domanda si dovrebbe entrare nella testa dei giocatori, cosa alquanto complicata; però qualcosa si può dire: ieri oltre alla bravura degli avversari c'era un Napoli che sbagliava di tutto, difficile capire se è un problema di pressione o semplicemente una giornata storta. Certo è, che vedere Cavani sbagliare quel gol solo davanti alla porta, fa propendere di più per la giustificazione della giornata storta, e che si sia andata a sommare ad altri nostri demeriti. Squadra stanca? Eh si, direi proprio di si. Aldilà di tutto mi sembra proprio che del Napoli ieri, non si possa dire che stesse al top a livello fisico. Il Chievo arrivava prima su ogni pallone, e la ragione per cui il Napoli sbagliava di tutto, può essere riconducibile ad una mancanza di lucidità. Giocare una partita ogni tre giorni, così spesso, dopo un po' si paga. La speranza è che sia stato un calo per questa sola partita, e che si ricarichino le batterie per affrontare i prossimi importantissimi impegni. Che si sia sottovalutato l'avversario non ci credo minimamente. Per prima cosa perché il Chievo ci aveva battuti nella partita d'andata, si sapeva che ha fatto soffrire tutte le grandi e poi Mazzarri, lo abbiamo detto più volte, dà motivazioni extra ad ogni giocatore e lui non ci sta a perdere mai. Credo che questa partita da un punto di vista mentale la abbia preparata come al solito, sapendo che per vincerla si doveva dare più del 100%. Capitolo Lavezzi. Citatemi tutte le statistiche che conoscete: "è con Hamsik che non si vince, senza il Pocho si possono ottenere i tre punti", io però, credo fermamente che Lavezzi sia troppo fondamentale per questa squadra, anzi delle riflessioni interessanti potrebbero essere fatte se non è addirittura il più fondamentale, anche di Hamsik e Cavani, ma questo è un altro discorso. Vedendo il Napoli di ieri viene spontaneo dire che la si perdeva comunque, con chiunque fosse sceso in campo. Ma Lavezzi è fondamentale per il Napoli, per il suo modo di giocare; dà tantissima qualità che chiaramente non può dare Zuniga, salta l'uomo, mette in apprensione per 90minuti le difese, serve assist per i compagni e quando è necessario, e ieri lo era, viene a prendersi la palla anche quasi a centrocampo per costruire gioco. Forse la si perdeva comunque, ma con Lavezzi la partita sarebbe stata quantomeno leggermente diversa, la beffa è che ieri oltre a lui mancava anche il sostituto naturale, Mascara, e qualcosa in più ieri, l'avrebbe fatta anche lui.
Impossibile non concludere dicendo, che questo è un campionato difficilissimo dove tutte le squadre perdono punti preziosi. Il grande rammarico per l'occasione persa deve fare il paio con la consapevolezza che nessuna squadra in Italia le vince, e le vincerà tutte, Napoli compreso. E' necessario considerare questo a patto però che questa non diventi una giustificazione. Nessuno deve drammatizzare dopo questa sconfitta ma nemmeno commettere l'errore opposto, di credere che perdere come si è perso ieri sia normale. Certo può capitare anche di offrire una prestazione simile, ma le partite vanno giocate per vincerle, sempre, ad ogni costo, giocando da Napoli e dando l'anima. Questo deve esser lo spirito giusto per ottenere importanti traguardi, e per farlo la partita col Chievo deve esser presa così com è, e buttata in un cestino.

mercoledì 2 febbraio 2011

Arrivano Mascara e Ruiz. Possiamo tirare le somme

Nel giudicare la qualità del mercato di una società non si può solo considerare il valore dei giocatori in senso assoluto ma bisogna tener conto di diversi fattori. Quali possono essere, il livello attuale della squadra e gli obbiettivi che si vogliono raggiungere, in quali reparti si è intervenuti e in quali non si è riusciti ad operare, il budget a disposizione e i costi per gli acquisti dei cartellini, e ancora quanto questi giocatori possono spezzare l'equilibro nei 90minuti e quanto manterranno gli equilibri nello spogliatoio, la loro importanza in questo momento e la loro futura, bisogna inoltre capire quanto si è effettivamente rafforzato il Napoli e quanto si sono migliorate le nostre potenziali squadre rivali. Insomma c'è molto da valutare.
Di Ruiz si parla un gran bene, bravissimo quando si tratta di difendere ma ha qualità anche col pallone tra i piedi, forte fisicamente, mancino, e non sembra essere un dettaglio, soprattutto di grande prospettiva futura. Ma il Napoli ne ha bisogno già da ora, soprattutto dopo l'infortunio di Grava, considerando anche che Aronica non è sempre stato impeccabile. Dovrà quindi essere subito bravo a introdursi nella triade difensiva e a capirne i meccanismi. In difesa quindi, questa operazione è stata fondamentale, sì per la qualità del giocatore ma anche perchè era stata una precisa richiesta di Mazzarri di avere un giocatore con queste caratteristiche, ancor prima dell'infortunio di Grava; migliora quindi l'organico ma appena capirà bene gli automatismi già consolidati della difesa, migliorerà anche il livello dei "titolarissimi". Il dubbio volendo è proprio questo: quanto impiegherà per capire le differenze di gioco e di movimenti con la difesa a tre, capire cosa richiede da lui l'allenatore, se potrà trovare delle difficoltà per adattarsi nel calcio italiano e se avrà da subito personalità per giocare al San Paolo. Ciò che è sicuro, sperando che possa superare quanto prima le difficoltà iniziali se ci saranno, è che sarà anche e soprattutto un acquisto di prospettiva; Con Cannavaro, Campagnaro, Grava e Aronica che superano i 30, Ruiz e Fernandez gettano già le basi per il futuro. Non abbiamo ancora valutato l'operazione dal punto di vista economico, acquistato per 6 milioni più Datolo, praticamente 6 milioni più un giocatore che non sarebbe mai più potuto tornare a Napoli, visto le difficoltà avute negli anni scorsi. Anche se a dir la verità Sosa, a parte il piede destro, lo ricorda molto. Considerando i 9 milioni per Britos e 10 di Ogbonna sembra un affare prendere per 6 più Datolo, un giocatore come Victor Ruiz, su cui c'era l'interesse anche di grandi d'europa, Manchester City su tutte. Poi c'è Mascara giocatore che di prospettiva futura ha pochissimo, ma sarà fondamentale nei prossimi 5 mesi quando andrà a sostituire quei 2 o 3. Il dubbio è proprio questo se si punterà come vice Ha/La/Ca anche nei prossimi anni o si farà di lui una specie di usa e getta, insomma quello che sembra accadrà a Lucarelli. Dicevamo sarà importante fino alla fine della stagione perché quando mancherà qualcuno lì davanti li potrà sostituire non senza farli rimpiangere, però insomma, potrà dare qualcosa in più di Dumitru su cui non si è voluto puntare e in più di Sosa su cui si è capito di non poter puntare. Costato 1,2 milioni di euro, buona operazione quindi, sa quale sarà il suo ruolo all'interno della squadra, di sostituto quando si dovrà o vorrà fare a meno di qualcuno dei tre, ed entrare a partita in corso per dare il suo contributo negli ultimi 10, 20 o 30 minuti. Che Mascara sia un buon giocatore, lo sappiamo e lo abbiamo detto, però deve essere considerato che insieme a lui altri due attaccanti più o meno del suo calibro sono partiti. Maccarone costato però quasi tre volte di più (3.5 milioni) però anche con una media realizzativa, negli anni di Siena in particolare, nettamente migliore. E poi Sculli costato anche più di quattro volte quanto ha pagato il Napoli per Mascara (1.5 milioni più 3.5 milioni a Giugno), però con due anni in meno e forse anche la qualità di incidere di più in favore della propria squadra. Certo deve essere riconosciuto che spendere così più poco per un giocatore che non è detto sia peggiore degli altri due, è un buonissimo acquisto.
Difesa e attacco migliorati e il centrocampo? Be' che qualcosa si potesse fare a centrocampo è evidente, diciamo che sarebbe servito un giocatore che oltre all'interdizione ci aggiunge la qualità, che sappia rompere il gioco quando ci si difende, ma sappia impostare quando si offende (e non che il gioco lo rompa anche quando è la propria squadra che attacca), diciamo un giocatore alla Inler, o come si è provato, Barreto. Diciamolo subito quindi, un giocatore di qualità sarebbe stato importantissimo e avrebbe fatto aumentare il livello generale della squadra. I "titolarissimi" con Inler ad esempio, sarebbero stati ancora più forti e sarebbe entrato anche in un organico dove Blasi è quasi un estraneo, almeno per ora. Però a questi possibili acquisti c'erano un paio di controindicazioni: il costo e l'equilibro nello spogliatoio. Inler valutato 14 milioni, bisognava acquistarlo subito se lo si voleva, nei primi giorni di Gennaio. Poi più passava il tempo, l'Udinese vinceva, e Pozzo si decideva a non vendere nessuno. Barreto 10 milioni, sovrastimato anche perché l'Atalanta che è in piena corsa per la serie A, se ne sarebbe privato solo per una cifra irrinunciabile anche per la difficoltà di trovare un sostituto all'altezza. Va detto però che il Napoli ci ha provato fino alla fine ma ha valutato l'elevato costo dei cartellini, anche se arrivando in champions le spese sarebbero subito rientrate, ma anche altro. In questo momento ci sono 3 titolari Gargano, Pazienza, Yebda per due maglie. Aggiungere un altro titolare avrebbe potuto non entusiasmare nessuno: Blasi che se ne sarebbe dovuto andare all'istante e se ciò non fosse avvenuto non sarebbe stata una bella notizia perché ormai inutile nel progetto tecnico; Yebda che vede le sue quotazioni in netta ascesa e d'improvviso calare notevolmente; e Gargano su tutti, candidato numero uno alla panchina. Si dice leader dei sudamericani e metterlo in discussione non avrebbe fatto bene a lui come abbiamo già visto in una situazione molto diversa e teoricamente più tranquilla, ovvero uscire all' 82esimo minuto, a Bari, sull'1-0 per la sua squadra, e probabilmente il suo malumore in un possibile momento non positivo avrebbe potuto far male anche alla squadra. Non menzionato Pazienza ma credo che giocarsi due posti da titolare per quattro non faccia piacere a nessuno, soprattutto quando fino ad adesso le tue prestazioni sono state fino a questo momento indiscutibili. E' ovvio che Gargano, Pazienza e Yebda non hanno qualità eccelse e dal punto di vista tecnico si poteva migliorare la qualità, è ovvio anche che in estate si interverrà con un centrocampista centrale e si parlerà chiaro (si dice sia già fatta per Inler anche se Bigon ha smentito), ma rischiare di rompere l'equilibro nello spogliatoio in questo momento non sarebbe stato affatto un bene.
Dando un'occhiata al mercato delle altre, per lo scudetto Milan e Inter hanno fatto una campagna acquisti ottima, migliorando un organico già fortissimo e volendo si allunga ancora di più il divario con le altre squadre, mentre la Roma rimane immobile. Per il terzo/quarto posto dove potrebbe rientrare anche la Roma e forse chissà l'Inter, la Juve acquista due "campioni del mondo" che non preoccupano, e Matri, un giocatore molto forte ma la differenza da solo non la farà. Il mercato di Palermo, Udinese e Lazio non può ritenersi sicuramente migliore della nostra campagna acquisti. Tornando al Napoli, è importante chiarire che i giocatori acquistati non ci permettono di avere più ambizioni di quelle che non abbiamo avute fino ad adesso. Ruiz e Mascara completano di più l'organico, daranno il loro apporto in una squadra che sta facendo cose strepitose ma non faranno la differenza in chiave scudetto e probabilmente nemmeno per la champions, probabilmente un salto qualità importante da un punto di vista tecnico lo avrebbe permesso di fare un centrocampista con determinate caratteristiche ma per più di un motivo si è deciso diversamente come già detto in precedenza. Loro due non ci renderanno più forti delle tre grandi e nemmeno di pari livello ma neppure chi c'è stato fino ad adesso lo era, eppure siamo lì con pieno merito, secondi e a pochi punti dalla prima.